giovedì 3 giugno 2010

Giornalisti freelance malpagati e ricattati

Articoli pagati 2,50 euro, forfait mensili di 50-100 euro; pezzi mai retribuiti, o pagati dopo un anno; collaborazioni che dopo un certo numero di articoli diventano a titolo gratuito o ricevano compensi drasticamente tagliati.
Sono fra "i dati della vergogna" come li ha definiti il segretario generale del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti Enzo Iacopino, emersi dalla ricerca "Smascheriamo gli editori" presentata oggi a Roma.
La raccolta dei dati, che riguarda circa una sessantina di testate, fra cui molte nazionali, da La Repubblica a Libero, da Il Foglio a Il Manifesto, da agenzie come Ansa e Apcom, è stata possibile “grazie a circa 1000 giornalisti freelance, che hanno accettato di rispondere alla nostra richiesta, mandata per email a circa 4000 giornalisti professionisti, di rivelare le condizioni in cui lavorano”.

Iacopino e i politici intervenuti, il Ministro della Gioventù Giorgia Meloni, i senatori Vincenzo Vita (Pd) e Elio Lannutti (Idv), Antonio Borghesi, vice capogruppo dell’Italia dei Valori alla Camera e Silvano Moffa (Pdl), presidente della Commissione lavoro della Camera, hanno stigmatizzato come molti dei pagamenti iniqui vengano da testate che ricevono i contributi statali per l’editoria.
Per questo Lannutti e Moffa si sono detti pronti a lavorare a una proposta di legge "che stabilisca per le testate che ricevono contributi statali un livello obbligatorio di retribuzione adeguata e garanzie minime per i collaboratori".

Fra i casi più emblematici indicati nella ricerca, ci sono quelli de La voce della Romagna che paga un articolo 2 euro e 50 e il Nuovo Corriere di Firenze, che offre ai collaboratori forfait mensili da 50 a 100 euro. Ad entrambe le testate vanno contributi pubblici per oltre 2 milioni e mezzo di euro l’anno.
La Repubblica (che rientra nel contributo al Gruppo L’espresso-La Repubblica di oltre 16 milioni di euro), secondo le testimonianze raccolte, paga 30 euro un articolo di 5000-6000 battute.
Il Messaggero (circa un milione e mezzo di contributi) paga al massimo 27 euro ad articolo.
L’Ansa paga 5 euro per ogni lancio. L’Apcom offre da 4 a 8 euro, ma non paga nulla nel caso in cui l’evento assegnato non si realizzi.
Il Manifesto (oltre 5 milioni di contributi) non avrebbe pagato alcuno degli articoli scritti dal collaboratore interpellato "neanche per le aperture".
Il Sole 24 ore (oltre 19 milioni di contributi l’anno) paga 50 centesimi a riga.
Libero (5 milioni e 451 mila euro di contributi) dà 18 euro anche per un’apertura.

“I dati - dice il Vice Presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, Enrico Paissan - sono parziali ma significativi. Mostrano che quello di giornalista freelance è uno dei lavori più precari e meno retribuito dell’intero Paese.
E’ una categoria sottoposta a ricatto quotidiano”.
(ANSA)

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