lunedì 13 dicembre 2010

Inps: pensioni sempre più basse

Vi ricordate di certo delle dichiarazioni di Antonio Mastrapasqua, presidente dell'Inps, sulle proiezioni delle pensioni dei parasubordinati (vd post del 16 ottobre"Inps, è ufficiale: i precari saranno senza pensione pur pagando i contributi"
Decine di migliaia di utenti web, blogger e giornalisti hanno diffuso la notizia.
E si è scatenato il caos: dalle smentite di Inps, ai dubbi di bufala insinuati da Paolo Attivissimo su Wired,  fino all'interrogazione parlamentare.

Ebbene, l'allarme non è rientrato: oggi il Corriere della Sera spiega che i conti dell'Inps sono disastrati e che in futuro le pensioni saranno ridicole.
Ecco cosa scrive il Corriere riguardo ai precari:

È uno dei dossier più delicati. Qui le stime dicono addirittura che nel 2037 la pensione media sarebbe pari al 14% della retribuzione. Ma si tratta di un dato poco significativo, perché tiene insieme tutto. Bisogna infatti considerare che nella gestione dei parasubordinati bastano 5 anni di contributi per maturare una pensione, fosse anche di pochi euro al mese. Si tratta cioè di un calcolo teorico che non distingue tra contribuenti esclusivi e chi ha un lavoro ma versa anche in questa gestione per consulenze o prestazioni accessorie alla sua occupazione principale.
Insomma, per farsi un'idea di quale sarà la pensione di un precario tipo, uno che cambia più volte lavoro con numerosi intervalli di disoccupazione, meglio rifarsi ai vari centri di ricerca che stimano un grado di copertura fra il 36 e il 50-55%. Molto più interessante, invece, la parte sui conti. Nato nel '96, il fondo per i lavoratori atipici è vissuto finora e lo farà ancora a lungo quasi esclusivamente delle entrate contributive. Solo dal 2031 verranno pagate pensioni con 35 anni di contributi. Per questo la gestione vede attivi crescenti. Quello d'esercizio dagli attuali 8 ai 17,6 miliardi del 2037 mentre quello patrimoniale salirà fino a 438 miliardi.
Questi attivi sosterranno ancora a lungo i conti Inps. Anche se, si sottolinea, «la dinamica dei saldi, per quanto cospicui e in sistematica crescita, non è mai sufficiente ad assorbire l'enorme deficit creato dalle tre gestioni speciali dei lavoratori autonomi»: artigiani, commercianti e coltivatori diretti. Sarà sufficiente l'ultima stretta? La domanda viene spontanea leggendo i dati complessivi. Il bilancio dell'insieme delle gestioni Inps andrà in rosso dal 2015 per 41 milioni, che saliranno a 2,5 miliardi nel 2017, dove si fermano queste stime.
Il patrimonio netto resterà in attivo per una quarantina di miliardi all'anno fino al 2017 grazie all'avanzo di 200 miliardi l'anno delle prestazioni temporanee e di altri 130 miliardi della gestione parasubordinati. Ma dopo? Si spera nella riforma dello scorso luglio. Già nel 2017 i primi effetti. In pensione di vecchiaia, stima l'Inps, si andrà allora a 66,3 mesi (61,3 le donne) e di anzianità a 62,3. Nel 2037 le età saranno salite rispettivamente a 68,6 e 64,6. E nel 2050 ci si avvicinerà ai 70 anni. Forse era inevitabile. Ma resta il problema di come alzare l'importo delle pensioni.

1 commento:

  1. Come tantissima gente, riguarda ad un argomento così scottante e delicato, rimango esterefatto nella mia ignoranza, domandandomi, ma quali sono le alternative per ovviare ad una situazione che sembra orientata solo al disastro?
    http://daniele-opinionist.blogspot.com/

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