lunedì 28 gennaio 2013

One Billion Rising: un miliardo di donne che danzano scuoteranno la Terra

"Un miliardo di donne violate è un'atrocità. Un miliardo di donne che ballano è una rivoluzione" (Eve Ensler)
One billion rising (Un miliardo si solleva) è il nome di una campagna creata da Eve Ensler, autrice de "I monologhi della vagina", per evidenziare la forza collettiva delle donne, quando decidono di insorgere per mettere fine alla violenza.
L'obiettivo del progetto è quello di creare attraverso il ballo una forma di protesta celebrativa e non violenta, con la volontà di trasformare il 14 febbraio 2013 in una giornata di riscatto universale contro le ingiustizie che le donne subiscono.

Per sapere dove e come si svolgerà l'evento nella vostra città potete seguire:
- il blog della Campagna italiana: http://obritalia.livejournal.com
- il gruppo Facebook di riferimento per l'Italia: http://www.facebook.com/groups/onebillionitalia/

martedì 22 gennaio 2013

Sindrome di Hikikomori: adolescenti sempre più web-dipendenti

Secondo le ultime rilevazioni, in Italia starebbe aumentando la web-dipendenza negli studenti tra gli 11 e 16 anni. 240mila ragazzini e adolescenti italiani passano mediamente più di tre ore al giorno davanti al pc, e ormai sono sempre più diffusi disturbi gravi come la sindrome di Hikikomori, prima presente solo in Giappone.
A segnalare il fenomeno è la Fnomceo (Federazione italiana degli ordini dei medici) dal suo sito.
La sindrome di Hikikomori è una dipendenza che riguarda diversi adolescenti e si traduce in un isolamento sociale, caratterizzato dalla costante presenza sul computer e dall’uscita di scuola fino a tarda notte. Presente in Giappone dalla seconda metà degli anni ottanta, dagli anni duemila si è diffuso anche in Usa e Europa. Questi bambini e adolescenti frequentano la scuola con un profitto sufficiente e poi vengono completamente assorbiti dalla realtà parallela, non hanno amici se non la playstation o il computer, e trascorrono 10-12 ore quotidianamente in una dimensione virtuale.
“Purtroppo di questo le istituzioni italiane - rileva la Fnomceo - non sembrano preoccuparsi ed è un limite evidente, giacché la realtà sociale è fatta anche e soprattutto di queste problematiche, con un’espansione clinica che valutiamo quotidianamente”.
Questi adolescenti non sono autistici, né soffrono di fobia scolare, secondo i medici: “il più delle volte riescono a raggiungere la sufficienza nelle materie scolastiche, confermando che frequentano l’ambiente didattico come una sorta di obbligo, e poi si ritirano dal mondo reale per calarsi completamente in quello virtuale”. Rifiutano le attività ludiche e trasferiscono tutto in un contenitore virtuale che assorbe la loro vita.
“E’ una delle forme emergenti di dipendenzache spesso viene confusa con situazioni psicopatologiche diverse. - conclude la Fnomceo - Va affrontata e prevenuta innanzitutto attraverso la conoscenza del fenomeno che è ancora sottaciuto”.
(da adginforma.it)
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